Creatività, movimento, respiro, spiritualità, passione, progetto, arte, motivazione, potenziale, desiderio, battito, intuizione, sensibilità… Chiamiamola come vogliamo. In realtà è sempre lei: Energia. Si muove dentro di noi e ci dà forma e forza. Quando si blocca, quando non riusciamo più a percepire quella “fiamma”, quando siamo in disequilibrio (anche magari con sintomi fisici inspiegabili clinicamente) è bene fermarci, chiederci cosa ci accade e liberarla.

La riflessologia e le discipline bionaturali in genere sono un ottimo alleato per potenziare le nostre risorse e recuperare le capacità che sembravano indebolite. Un percorso personalizzato, accompagnato da un professionista del settore, è un prezioso aiuto per riscoprire se stessi e la propria forza, all’insegna della costruzione del nostro sentiero di vita, che nulla ci chiede se non essere il meglio di quello che siamo.
La Riflessologia da qualcuno viene definita una medicina alternativa. Niente di più sbagliato. Per prima cosa non si tratta di medicina nella sua comune accezione e, seconda cosa, non è alternativa, nel senso che non si contrappone a nessun tipo di medicina, né la sostituisce.

La Riflessologia è una pratica del benessere psicofisico complementare a tutte le altre forme di trattamento, compresa la medicina tradizionale, orientata al raggiungimento della salute della persona. Non sono pochi infatti, i medici che hanno compreso tutto questo e consigliano ai propri pazienti di sottoporsi a sedute riflessologiche come coadiuvante alle terapie da loro prescritte.

Questo altro non è che l’applicazione del vero Olismo. L’olismo è il principio secondo il quale in un sistema complesso composto da singole parti, non è possibile descrivere il comportamento di ogni singola parte isolatamente considerata, dipendendo essa dalle connessioni che intrattiene con il resto del sistema. Da questo punto di vista, l’essere umano nella sua interezza è un sistema olistico e come tale viene trattato dalla Riflessologia.

La Riflessologia di cui parlo è legata alla scuola del Metodo Lucia Torri Cianci. E’ un insieme di tecniche manuali uniche e di uso di prodotti psicosmetici formulati per comprendere il bisogno dei tessuti corporei che fa del nostro metodo un sistema di lavoro che non ha paragoni.

Un giorno abbiamo deciso di essere “altro” per sempre. E siamo orgogliosi di esserlo.
La Riflessologia plantare del Metodo aiuta a comprendere i significati di una disarmonia posturale, dell’alterazione di un tessuto, di un’unghia ispessita e di come legarli alla perdita di serenità, agli stati di nervosismo, all’apatia. Il Metodo insegna a decodificare il linguaggio di ogni segmento corporeo che, con la sua potente capacità espressiva, documenta i suoi bisogni in ogni momento. E’ la Manualità, unica nel suo genere, che insegna a scrivere sul corpo storie a lieto fine.

Non c’è un “quando” è opportuno intraprendere questo percorso, perché è utile e necessario in qualunque momento della nostra vita e quindi, eventualmente anche da quando nasciamo. Il trattamento di Riflessologia plantare, interpreta e traduce queste espressioni plantari attraverso la teoria dei cinque elementi della medicina tradizionale cinese.

• Piedi costretti:  elemento legno, fegato e cistifellea, muscoli.
• Piedi trattenuti: elemento fuoco, cuore e intestino tenue, circolazione.
• Piedi affranti:    elemento terra, milza e stomaco, derma.
• Piedi delusi:     elemento metallo, polmoni e intestino crasso, cute
• Piedi allarmati: elemento acqua, reni e vescica urinaria, ossa.

L’anamnesi del piede e la manipolazione in sedazione e/o in stimolazione per arrivare ai punti riflessi sul corpo, ci accompagna e ci sostiene quando non ci sentiamo “bene”, quando non ci vediamo come noi vorremmo essere, quando non ci ascoltiamo per ciò che siamo, quando proviamo un disagio, quando abbiamo un dolore e soprattutto quando abbiamo deciso di volerci bene per essere in armonia con gli altri nel nostro ambiente e nella nostra quotidianità.

Il trattamento in cabina consiste, in prima istanza, in un colloquio conoscitivo con l’operatore che aiuterà a sentirsi a proprio agio in modo che si crei un rapporto di fiducia. Facendo uso dei principi sopra citati, il Metodo ne trae i parametri per attuare i protocolli idonei durante i trattamenti che consistono nell’ascolto dei disagi del cliente come, per esempio, gonfiore, pesantezza, rigidità, indolenzimento etc. che per noi sono segnali di tossicità tissutali da lavorare con manualità specifiche.

L’osservazione dei piedi, come mappa del corpo, ci indica blocchi energetici, emotivi, metabolici, che impediscono al soggetto di vivere serenamente denunciando quindi lo stato psico-fisico e psico-emotivo della persona. Partendo da ciò, l’operatore lavora le zone riflesse plantari di organi e visceri collegati ad ogni elemento, applicando poi sul corpo tecniche specifiche che interpretano e traducono i bisogni dei vari tessuti affinché questi possano riabilitare la loro competenza funzionale ed emotiva. Con l’uso di una linea di olii essenziali, creme alghe, emulsioni corpo memoria, creati appositamente per ogni tipo di terapia che si privilegia, si arriva ad un riequilibrio generale.

Quella del Metodo Lucia Torri Cianci è una riflessologia che non si limita a collegare il piede al corpo, ma che permette di comprendere quale storia emotiva si cela dietro a una manifestazione plantare, che non è mai determinata dal caso o da abitudini scorrette. Noi operatori del benessere abbiamo l’immensa fortuna di poterci prendere cura dei nostri clienti attraverso meticolose attenzioni con cui operiamo su di loro e quando queste attenzioni si avvalgono di una conoscenza che va oltre a ciò che vediamo e rileviamo, il nostro lavoro diventa quasi una magia. Una “magia” che fa del nostro mestiere un’avventura entusiasmante e straordinaria.